Forum di ExNovo - Archeologi e Società

Formare l'archeologo

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Tommaso Magliaro
view post Posted on 26/1/2008, 14:10




Riprendo un argomento lanciato su un'altra discussione, laurea quadriennale = laurea quinquennale da Riccardo Montalbano.
Per quel che riguarda la distinzione tra CARATTERIZZANTI e COMPLEMENTARI, parlo della mia esperienza universitaria.
Con il Vecchio Ordinamento, ho avuto la possibilità di scegliere tutti gli esami che volevo fare in base alle mie decisioni.
Però di fatto esistevano esami caratterizzanti e complementari.
La prof.ssa Bartoloni, per farci laureare con Lei in Etruscologia, pretendeva giustamente, che i suoi allievi sostenessero esami di Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana, Protostoria Europea, Epigrafia Italica, Storia Greca, Storia Romana e Topografia. Oltre alle due annualità con Lei.
Questo ti fornisce una buona preparazione, solida, omogenea e senza lacune. (almeno se gli esami li hai fatti bene)
Questo esempio per dire che il grado di istruzione non può che essere alto.
Del resto siamo all'università.
Noi forse siamo figli, nei ragionamenti, di quel pensiero che per anni ha voluto che tutti potessero, no anzi dovessero, frequentare l'università.
Questo è estremamente sbagliato. Secondo me.
Sono convinto che tutti debbano poter frequentare l'università se lo vogliono, ma non che tutti siano in grado di farlo.
Studiare all'università deve essere qualche cosa di molto difficle.
Preparare molto bene una materia vuol dire essere pronto come se ti ci dovessi laureare. Almeno questa è la mia opinione.
E' per questo che trovo questa riforma, che assegna dei punti per ogni esame, qualche cosa di MOSTRUOSO.

Aggiungo che seguire le lezioni è già di per sè un buon modo di imparare (ovviamente se il prof. è bravo).
La parte teorica e quella pratica devo procedere di pari passo perchè l'archeologo è quello che passa le sue giornate in un cantiere, dove è chiamato a saper riconoscere i differenti tipi di strutture, di ceramiche o di tecniche edilizie, seguendo sempre in modo scrupoloso e attento la migliore tecnica di scavo.
Ma è altrettanto archeologo colui il quale spende il suo tempo in una biblioteca analizzando l'edito, magari con quell'occhio critico che ti dà la conoscenza della letteratura archeologica, ma che ti viene fornito al contempo anche dalle capacità tecniche acquisite sul campo che ti permettono di individuare errori o mancanze dei dati forniti in un testo.


Edited by Tommaso Magliaro - 26/1/2008, 17:21
 
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Giulio Galluzzi
view post Posted on 27/1/2008, 13:36




le mie proposte
1) numero chiuso. Primo step di vaglio qualitativo e inoltre non vedo perchè se la domanda di archeologi è bassa l'offerta deve essere oltre misura elevata.

2) primo anno le storie: da protostoria, a storia medievale. (storia greca e storia romana con approfondimento sulle epigrafie) se non completi questo ciclo di esami non puoi svolgere gli esami del secondo anno

3) secondo anno le archeologie: da archeologia vic. orientale a archeologia medievale + metodologia e topografia. da quest'anno la possibiltà di decidere il curriculum che si preferisce. Giugno scavo. se non completi questo ciclo di esami non puoi svolgere gli esami del terzo anno

4) terzo anno ulteriore archeologia + letterature o epigrafie: ulteriore esame di archeologia del proprio curriculum + esami di letterature (nel caso del classico e medievale, epigrafie negli altri, o ulteriore esame di preistoria per il preistorico). idoneità informatica e inglese. Giugno scavo. tesi triennale

la specialistica deve essere veramente specialistica
5) quarto anno: archeologia del proprio curriculum + esami di tipo scientifico (che io limiterei ad antropologia fisica, archeozoologia, paleobotanica, geoarcheologia ed archeometria, ma da farsi in modo serio non come ora!!!). Giugno scavo + corsi sulla sicurezza nei cantieri. Se non completi questo ciclo di esami non puoi svolgere gli esami del quinto anno

6) quinto anno: archeologia del proprio curriculum + inglese (fatto bene ca**o!!!! con corsi di grammatica, parlato e scritto) + informatica + tirocinio con rimborso spese (ministeri, musei, enti locali o società archeologiche) oppure scavo universitario per chi vuol proseguire con la cariera universitaria. Tesi.

Nei primi tre anni è prevista attività di laboratorio (obbligatoria) su classi di materiali che spaziano dal preistorico al medievale, mentre nella specialistica lo studio si orienta solo materiale del tuo curriculum.

Questo schema prevede l'abolizione dei crediti ed un'approccio di tipo manualistico per gli insegnamenti della triennale e monografico per quelli della specilistica

Edited by Marco Amadei - 1/2/2008, 21:41
 
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Marco Amadei
view post Posted on 27/1/2008, 16:20




Vorrei intervenire nel discorso ampliando l'orizzonte geografico dei casi e aggiungere alle vostre esperienze e a quella di Riccardo la mia:
io mi sono trovato, frequentando Conservazioni dei Beni Culturali a Viterbo, ad affrontare una situazione molto simile a quella che descrive Giulio, ovvero gli esami di base al primo anno con le storie e le letterature italiana e latina, poi a scegliere l'indirizzo: archeologico, storico-artistico o archivistico, fatto questo ho dovuto sostenere gli esami caratterizzanti l'indirizzo scelto (le varie metodologie e storie), poi dopo l'indirizzo ho scelto l'area di interesse (preistorica, classica, orientale o medievale) e ho dovuto sostenere 7 archeologie caratterizzanti l'area più un'archeologia per ognuna delle restanti, oltre questo avevo gli esami di tecniche e metodologie, la lingua (programma basato sui beni culturali) e gli esami di diritto. Praticamente il mio curriculum universitario è stato scelto si da me, ma fortemente indirizzato dall'organizzazione della Facoltà.
A questa esperienza voglio aggiungere quella di una ragazza che ha frequentato Lettere e filosofia con indirizzo Beni culturali (non Conservazione) a L'Aquila la quale Facoltà aveva un piano di studi talmente aperto che le sarebbe stato possibile laurearsi in archeologia e lavorare facendo anche un solo esame di archeologia.
Potrei continuare a citare casi di altre Facoltà (tipo Perugia, Macerata o Lecce), ma la situazione che voglio evidenziare sarebbe stessa.

Dunque, facendo due conti, abbiamo di fronte quattro casi universitari differenti (Riccardo, Tommaso, io e questa ragazza) che frequentano quattro Facoltà o corsi di studi differenti, con qualche esame simile, con piani di studi potenzialmente del tutto differenti: tutti e quattro di definiscono o si definiranno Laureati in Archeologia (quando la parola Archeologia non comparirà in nessuno dei quattro Diplomi di Laurea).
Voglio dire che mi sembra inutile stare a parlare di formazione dell'archeologo se non esiste la minima omogeneità nell'organizzazione degli Istituti che dovrebbero formarlo, si dovrebbe affrontare il problema alla base chiedendoci (e chiedendo a chi di dovere) perchè tra le tante lauree nuove uscite nel corso degli anni ancora non esista la Laurea specifica in Archeologia e soprattutto perchè l'Avvocato o l'Architetto è uguale a Roma, Milano, Torino e Palermo, ma l'Archeologo no.
 
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Tommaso Magliaro
view post Posted on 27/1/2008, 17:33




Secondo me hai perfettamente colto nel segno. Il problema vero è questo, e sta alla base di qualsiasi discorso.
La nostra formazione, al di là del fatto che non è scritto su nessun diploma di laurea che siamo archeologi (problema da poco, ma decisamente emblematico) non è omogenea.

Io te, lei, lui, l'altro in realtà non veniamo formati nello stesso modo.
 
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Giulio Galluzzi
view post Posted on 27/1/2008, 18:47




infatti la mia proposta ha carattere universale dovrebbe essere vicolante per tutte le università Italiane
 
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Febos
view post Posted on 31/1/2008, 13:25




Mi sono spostato su quest'altro post su suggerimento di Giulio(thanks) visto che cmq gli argomenti sono complementari :-)
Tommaso ti appoggio in pienissssssimo qnd parli della difficolta che dovrebbe essere implicito nella formazione universitaria....qualcosa di scontato ma che non lo è nella maniera piu assoluta...ne stavo parlando appunto cn una amica qualche giorno fa (anche se è un argomento ricorrente)di come chi si fa un c**o enorme per preparare un esame e chi si presenta senza aver neanche comprato 1 dei libri della bibliografia alla resa dei conti escono quasi cn la stessa media!!è incredibile perche questo svaluta enormemente il proprio lavoro...questo non per cattiveria verso chi non gli va di fare nulla sul serio ma che non si sa come riesce a cavarsela cn ottime votazioni...ma perche finche una cosa del genere succede una,due al max 3 volte ci si può stare (la fortuna esiste) ma se è una costante di ogni esame vuol dire che qualcosa nn va....questo svaluta e deprime chi si ammazza di studio ma ci tengo a ripetere non per una cattiveria verso chi di studio non ne fa ma per il semplice fatto che a saperlo che una buona preparazione equivaleva ad una pessima uno risparmiava tempo impiegandolo in altro (magari un lavoro) ed anche perche vedere cosi svalutato il tuo studio svaluta davvero tanto anche la tua passione che hai messo nel preparare quella determinata materia! non so a voi nn vi pare? avete mai la sensazione che sotto il 26 non esiste piu nulla??è a questo che mi riferivo qnd parlavo (nell'altro post) dei prof. che svalutano da sè il proprio lavoro...perchè sono proprio loro che permettano che si mettano su piani identici persone che hanno affrontato la preparazione in maniera diversa (appunto cm diceva tommaso "come se i si dovesse preparare alla laurea") e se devo essere sincero una idea me la sono fatta del perche facciano cosi i professori....probabilmente essi stessi si rendono conto della frammentarietà di questo tipo di preparazione e del calo della qualita della formazione e percio non si sentono da applicare una maggiore severità e difficoltà nella loro valutazione (non so se mi seguite) però cosi è un cane che si morde la coda...cioè nn c'è via d'uscita è un sistema fatto apposta affiche Non ci si prepari ihihih fa ridere ma questa è l'impressione...nn so che dite??è anche una vostra impressione?siete giunti ad altre conclusioni?
p.s. mi piacciono i punti che hai postato Giulio...a parte forse il 1 e nn solo in archeologia....in generale penso che lo studio debba essere concesso a tutti anche a persone che lo vogliono fare per semplice curiosità tanto è poi il mercato del lavoro che deve fungere da cernita....però per il resto ti posso dire che stavo cercando di organizzarmi da me secondo i tuoi punti (cioè facendo prima le storie poi le archeologie etc) però cm saprai è difficile riuscirci in parte ci sono riuscito e in buona parte no (purtroppo) vabbe
ciauzzzz
 
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Alessandro Pintucci
view post Posted on 1/2/2008, 17:12




Il problema della semplicità degli esami a Lettere non è nuova, purtroppo.
Non ci nascondiamo che ognuno di noi finché è stato all'Uni è stato ben contento della faccenda, ma quando esci e ti confronti col resto del mondo ti accorgi che sei tra le categorie meno credibili anche per questo motivo (non solo ovviamente).
Gli architetti, gli ingegneri, i medici hanno decine di esami più di noi e voti più bassi, ma questo non rappresenta un problema, perché alla fine vengono valutati per quello che valgono nella pratica di tutti i giorni, mentre quelli che vanno molto bene restano spesso, e sono pochissimi, all'università a far carriera.
Da noi vale l'esatto opposto e sui criteri di scelta di quelli che continuano a fare carriera universitaria DIREI DI STENDERE UN PIETOSO VELO...
 
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Riccardo Montalbano
view post Posted on 1/2/2008, 18:03




CITAZIONE (Alessandro Pintucci @ 1/2/2008, 17:12)
Gli architetti, gli ingegneri, i medici hanno decine di esami più di noi e voti più bassi, ma questo non rappresenta un problema, perché alla fine vengono valutati per quello che valgono nella pratica di tutti i giorni, mentre quelli che vanno molto bene restano spesso, e sono pochissimi, all'università a far carriera.
Da noi vale l'esatto opposto e sui criteri di scelta di quelli che continuano a fare carriera universitaria DIREI DI STENDERE UN PIETOSO VELO...

Io penso che questo sia abbastanza opinabile.Mi spiego meglio: ad archeologia vengono cooptate persone di dubbia preparazione (per usare un eufemismo) ma,accanto a queste,anche ragazzi veramente in gamba,preparati e veramente in grado di svolgere il loro dovere con ottimi risultati.Esattamente come succede nelle facoltà da te citate(ingegneria,etc).Non facciamo diventare "paradiso" facoltà che hanno i nostri stessi problemi. Questo problema esiste ovunque,e non solo a livello universitario.
Con questo ovviamente non voglio dire che questo modo di procedere sia giusto:voglio solo sottolineare che è un problema più generale.

A proposito invece della poca omogeneità nella preparazione volevo fare un altro esempio: ad oggi, nel corso di laurea in archeologia della facoltà di lettere e filosofia, E' POSSIBILE LAUREARSI BYPASSANDO ESAMI COME STORIA GRECA,STORIA ROMANA,ARCHEOLOGIA CLASSICA ,RILIEVO,TOPOGRAFIA ,ETC ,sostituendo questi ESAMI(VERI!!) con altri moduli (per esempio...istituzioni del'impero ottomano....o anatolistica...o assiriologia).
Io conosco gente che si è laureata in archeologia classica...e non sa chi è Pericle...e sconosce Alessandro Magno....e sconosce le guerre puniche ...e non sa dov'è il Foro Boario....ma stiamo scherzando?
 
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Giulio Galluzzi
view post Posted on 2/2/2008, 00:50




Si, concordo con Riccardo, in Italia il merito è un fatto opzionale in tutte le realtà, è un morbo culturale che affligge i gangli della nostra società e dire che da noi, più che in altri corsi di laurea, quelli che fanno carriera sono incapaci e/o raccomandati, mi sembra proprio un accanimento.

Sul problema degli esami semplici, che a mio avviso non sono affatto la maggioranza (scienze umanistiche, La Sapienza), pesa ed ha pesato la mancanza di un percorso formativo vincolante e standardizzato: si possono facilmente sostituire e/o scavalcare esami in virtù di una approccio formativo che in altri corsi di laurea e segnatemente in quelli scientifici non esiste!. Quindi il punto è ancora una volta la formazione, se vogliamo essere una categoria credibile dobbiamo ripensare radicalmente il nostro percorso formativo e proporre delle linee guida solide....

Edited by Giulio Galluzzi - 2/2/2008, 15:02
 
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Febos
view post Posted on 2/2/2008, 14:51




eheeh Riccardo purtroppo non si scherza......ma se da una parte ci possono essere studenti che bypassano apposta certi esami...dall'altra molti pur volendo magari sono obbligati a farlo dai tempi stringati a cui siamo sottoposti che non rendono possibile (cm si diceva anche qualche post fa) un buono studio della materia.....anche io giulio sn di scienze umanistiche :-))!! e sn daccordo qnd parli delle "linee guida solide" però mi chiedo cm sia possibile far modificare questo tipo di sistema che penalizza le lauree umanistiche (quelle scientifiche cmq hanno delle linee guida solide) cioè che si può fare per far capire che cosi nn funziona e quindi far cambiare ciò che serve??non solo per noi che gia siamo dentro a questo sistema ma sopratutto per quelli che verrano dopo e non farli trovare cn i nostri stessi problemi....pensate sia fattibile? e come? magari si potrebbe organizzare qualcosa
 
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Marco Amadei
view post Posted on 2/2/2008, 15:07




per fare qualcosa si potrebbe cominciare col chiedere in giro quale tipo di situazioni ci sono nelle altre università, partendo dalle altre due di roma e cercando nello stesso tempo di raggiungere quanti più atenei possibile.
una volta che abbiamo in questa sede gente che ci chiarisce la situazione generale in italia potremmo avere un quadro più chiaro della situazione e magari cominciare a pensare a qualche iniziativa concreta da portare avanti.

io intanto comincio a cercare di sentire qualche amico che ho sparso nelle università italiane
 
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Giulio Galluzzi
view post Posted on 2/2/2008, 15:28




Infatti!, dovremo partire dalla costituzione informale di un "database"per verificare, diciamo, lo stato dell'arte e soprattutto sondare il profilo emotivo degli studenti di archeologia sparsi per l' Italia (con un briciolo d'impegno il web si potrebbe rivelare utilissimo in tal senso, magari riproponendo queste discussioni nei forum dei vari atenei e invitare i partecipanti a parlarne qui!!). Il passo successivo è catalizzare le diverse istanze attraverso la CIA che si deve proporre di trovare degli interlocutori nelle istituzioni.....SI PUO FARE, non affoghiamo i nosrtri cervelli nell'idea che in questo paese non si puo cambiare nulla....
 
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tazzoge
view post Posted on 4/2/2008, 23:05




E' una bella idea.. si potrebbe partire scaricando il manifesto delle Facoltà. Prima di leggere questa pagina pensavo che a Genova fossimo più in basso di tutti e invece sentendo che in altre università si possono bypassare i fondamentali.. beh che dire noi è dall'inizio che abbiamo alcune materie obbligatorie e altre a scelta... ma non siamo l'unico caso.
 
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Febos
view post Posted on 9/2/2008, 15:57




salve ragazzi/e volevo togliermi un curiosità che riguarda cmq la formazione universitaria ma elude un attimo da ciò di cui stavamo parlando in precedenza...vuole quindi solo essere un piccola parentesi personale senza deviare dal senso piu importante del discorso che afforntavamo....non ho mai capito una questione dei piani di studi (i cosiddetti curricola) perchè una mia amica che è segnata alla triennale ma ha molti piu anni di me(penso si sia segnata nel momento in cui erano appena entrati in vigore i nuovi ordinamenti) non ha dovuto scegliere un curriculum ma da quanto mi ha spiegato ne ha fatto uno "personalizzato"...quindi non capisco come mai ora non si può piu effettuare un curriculum personalizzato appunto? qualcuno sa qnd è stata tolta la possibilità di farlo e perche??....non vuole essere una polemica perchè data l'ignoranza non saprei proprio cm giudicarli ...è giusto una curiosità cm vi dicevo...see u soon
p.s. mi pare che quel discorso di qualche giorno fa si sia un pò arenato...qualcuno ha fattto qualcosa nel frattempo?avete sentito amici di altre uni o altro? se avete novita postatele...
 
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tazzoge
view post Posted on 9/2/2008, 17:07




Aspetta aspetta, stai facendo confusione :-) i curricula sono una cosa diversa dai piani di studio anche se legati.
Una volta immatricolati si deve fare un piano di studi ogni anno, cioè si propone al consiglio di corso di laurea di "essere autorizzati a sostenere" determinati esami(dal momento dell'approvazione) muovendosi all'interno delle griglie presenti nel manifesto.
Il curriculumè un indirizzo del corso di laurea che di solito viene chiesto di scegliere subito con materie particolarmente attinenti all'indirizzo e presenti nelle suddette griglie.
Quindi esempio: Il Corso di Laurea in Coservazione dei beni culturali con tre possibili curriculum da scegliere:archeologico, storico-artistico, archivistico-bibliografico ognuno caratterizzato ovviamente da materie specifiche.

Ovviamente il manifesto è un'emanazione o meglio una regolamentazione fatta dal consiglio di corso sulla base delle griglie ministeriali dell'ordinamento didattico vigente.
Quindi...quello che dici tu è fattibilissimo e si chiama piano individuale, per intenderci è lo stesso discorso che si fa quando si colleva il dubbio di costituzionalità su una legge e quindi ci si appella all'ordinamento giuridico superiore...
Nel nostro caso non si sostiene che il manifesto sia sbagliato ma semplicemente che sia opinabile... se tu riesci a rispettare la griglia ministeriale devono approvartelo...
C'è un problema però che i professori di solito sono cocciuti e pensando di aver la scienza infusa non ammettono ci siano soluzioni valide... e dovresti fare delle battaglie... purtoppo non tutti se la sentono.
 
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25 replies since 26/1/2008, 14:10   1047 views
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