Forum di ExNovo - Archeologi e Società

Dottorato di Ricerca e Scuola di Specializzazione, Università

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Fabrizio danieli
view post Posted on 30/1/2008, 18:16




Il dottorato di ricerca in archeologia (DDR) secondo me deve essere riformato. C'è una grande diversità all'interno della categoria DDR fra le varie discipline che compongono l'Università. In alcuni campi si svolge a livelli anglosassoni, come noi sognamo, in altri la situazione è veramente triste. Beh mi sono accorto che il nostro è uno dei più svalutati e meno organizzati in generale. Le idee che ho in merito sono molte ma non essendo un vero esperto ho bisogno di un confronto serrato con archeologi e non. Perché non tutte le discipline hanno bisogno delle stesse cose, anche sul piano formativo. Per quanto mi riguarda sono d'accordo con l'eliminazione dei DDR senza borsa, voi che ne pensate? Il DDR va sostenuto economicamente e pagato come un lavoro. Il DDR è stato ultimamente riconosciuto come momentlo di alta formazione. Quanti di quelli che fanno il dottorato senza borsa o con borsa hanno la sensazione di stare facendo una seconda tesi di laurea? In tutto il settore umanistico funziona più o meno allo stesso modo. Secondo me quasi tutti. Sono in pochi ad aver avuto l'esperienza di un momento di alta formazione. Questo è un problema che va risolto. In altri ambiti gli studenti che accettano un DDR senza borsa lo fanno perché sanno che il loro prof. gli cercherà un assegno di finanziamento a volte anche superiore alla borsa di studio. A quanti di voi è successa la stessa cosa? Quelli di voi che hanno provato l'esame di DDR in vaire città hanno incontrato criteri uniformi di valutazione? Personalmente ho provato a Pisa, Roma e Napoli. Tre sistemi diversi dei quali uno molto oscuro, Pisa. Quanti studenti fuori sede possono permettersi di pagare trasferte e pernottamenti in varie città nel tentativo di ottenere un DDR?
Quindi secondo me i problemi riguardano:
1) La valutazione all'accesso e le possibilità di accedere uguali per tutti
2) Il finanziamento
3) L'organizzazione del percorso formativo interno

Tutto o parte di questo ragionamento si può trasporre alla Scuola di Specializzazione. Ma in primis, con un dottorato ben strutturato e moderno, a che serve la scuola? Mi è sempre stato detto che la scuola forma operatori dei beni culturali... bene! Allora che sia un'alta scuola di formazione, non UN esame! Anche questo secondo me è frutto del limbo in cui viviamo come archeologi. Non esiste la figura professionale e quindi non esistono nemmeno i suoi sottotipi o specializzazioni. In un sistema sano e intelligente, il DDR porterebbe ad occupare il ruolo di ricercatore. Nel suo iter si entra a contatto con realtà estere, ci si specializza su alcuni argomenti e strumenti della ricerca. Lo sbocco più immediato è quello del ricercatore o quello della carriera accademica. In cui si è pagati bene, degnamente. Se la scuola attuale diventa un'alta scuola di formazione in cui si preparano operatori dei beni culturali allora lo sbocco o gli sbocchi saranno altri. Istituzioni (Ministero, Sovrintendenza, Musei), consulenze (per privati e non), archeologi da campo professionisti, restauratori, guide ecc. Si creerebbero due livelli formativi superiori che però riuscirebbero a vivere solo se il sistema legislativo del settore archeologico e dei beni culturali venisse rinnovato.

Confrontiamoci sulle idee

Fabrizio
 
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Tommaso Magliaro
view post Posted on 30/1/2008, 19:06




Ma, vedi Fabrizio, io, come sai, non ho esperienza nè di dottorato, nè di scuola di specializzazione.
Concordo con te che il DDR senza borsa vada abolito. Del resto è come dire che lo stato paga me per fare ricerca perchè è convinto della bonta del mio operato e che questo vada retribuito. E a te, per la stessa cosa non dia nulla.
Spieghiamolo ad un amministrativo del Ministero X, che lui non percepisce dei soldi per gestire le pratiche e il suo collega di scrivania, invece prende lo stipendio a fine mese.

Però nel tuo discorso, non concordo su una cosa.
Il DDR non è un momento di formazione.
Tu sei "pagato" per fare ricerca, non per essere formato a farla. Non so se mi sono spiegato in modo chiaro.

Quello della Scuola di Specializzazione (SDS) è un problema che va inserito in un discorso più ampio, che deve, per essere omogeneo e ragionato, comprendere tutto il percorso formativo di una persona. In questo caso di un archeologo.
E sinceramente credo che il modo migliore sia porre una base comune, che sia uguale su tutto il territorio e in tutti gli Atenei.
Aggiungo che se uno volesse prendere per buoni i nomi che hanno dato alla riforma, la soluzione ce la avrebbe già servita su un piatto d'argento:
LAUREA GENERICA
LAUREA SPECIALISTICA
e io aggiungerei
SCUOLA DI PERFEZIONAMENTO

Le parole hanno un significato. Attribuiamoglielo.

Generica: formazione di base
Specialistica: formazione indirizzato su un abito specifico
Perfezionamento: affinazione di un aspetto dell'ambito specifico.

Forse la faccio troppo facile, ma lo trovo un punto di partenza che credo sia facilmente condivisibile.
 
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Fabrizio danieli
view post Posted on 1/2/2008, 12:42




Il DDR è stato definito da altri, da chi stava tentando di fare delle leggi, momento di alta formazione. Quindi è ritenuto a tutti gli effetti un momento formativo perché ancora connesso col ciclo formativo stesso dell'università. E qui si può decidere se debba esserlo o no, strutturando però in modo diverso la formazione nel caso decidessimo che non debba esserlo. Personalmente ritengo che debba esserlo e debba essere pagato, un pò come succede agli stagisti delle grandi aziende a cui viene pagato un corso di aggiornamento o un master. Potremmo identificarlo come tirocinio pagato. Ma secondo me è altro ancora. Non possiamo pensarlo come un momento in cui la formazione è finita e quindi associarlo ad un lavoro pagato. Anche perché in questo caso il ciclo completo della formazione dell'archeologo si ridurrebbe alla sola Laurea e forse un master. Visto come si procede adesso al completamento della laurea mi sembra poco. Certo ci saranno le solite eccezioni che vedono il laureando pubblicare la sua tesi come prodotto maturo. Ma sono eccezioni. Di norma la laurea non ti porta all'estero e non comprende necessariamente dati inediti. Il DDR si, deve. Se non lo fa c'è qualcosa che non va. Quindi il percorso che descrivi tu secondo me si può ben adattare al percorso formativo che comprende il DDR. Sempre che si vogliano mantenere due lauree, cosa che ritengo ridicola. Il percorso si dovrebbe diversificare così:

Accademico:
Laurea tipo V.O.
Master
Dottorato o scuola di dottorato
Concorso da ricercatore (questo è il momento in cui si viene pagati per fare ricerca, come autonomi, non in seno all'università)
Sbocchi: CNR - Insegnamento - (se non si è soddisfatti si può accedere alla scuola di specializzazione e provare l'altra carriera)

"Istituzionale - lavorativo":
Laurea tipo V.O.
Scuola di Specializzazione
Opzionali Master e DDR, se si vuole o se si è costretti.
Sbocchi: Ministero - Sovrintendenze - Scavo - Restauro - Settore privato (se senza i titoli opzionali)
CNR - Insegnamento (con i titoli opzionali)

In ogni caso non sono percorsi a senso unico, si può tornare nel ciclo formativo e provare scelte diverse.

Mi pare l'unico modo in cui tutti possono formarsi su tutto partendo dalle stesse basi. E ripeto, due lauree non hanno senso, la laurea deve essere una uguale per tutti, è quella la base condivisa da cui partire.
A presto.
Fabrizio
 
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2 replies since 30/1/2008, 18:16   463 views
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