Fabrizio danieli |
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| Il dottorato di ricerca in archeologia (DDR) secondo me deve essere riformato. C'è una grande diversità all'interno della categoria DDR fra le varie discipline che compongono l'Università. In alcuni campi si svolge a livelli anglosassoni, come noi sognamo, in altri la situazione è veramente triste. Beh mi sono accorto che il nostro è uno dei più svalutati e meno organizzati in generale. Le idee che ho in merito sono molte ma non essendo un vero esperto ho bisogno di un confronto serrato con archeologi e non. Perché non tutte le discipline hanno bisogno delle stesse cose, anche sul piano formativo. Per quanto mi riguarda sono d'accordo con l'eliminazione dei DDR senza borsa, voi che ne pensate? Il DDR va sostenuto economicamente e pagato come un lavoro. Il DDR è stato ultimamente riconosciuto come momentlo di alta formazione. Quanti di quelli che fanno il dottorato senza borsa o con borsa hanno la sensazione di stare facendo una seconda tesi di laurea? In tutto il settore umanistico funziona più o meno allo stesso modo. Secondo me quasi tutti. Sono in pochi ad aver avuto l'esperienza di un momento di alta formazione. Questo è un problema che va risolto. In altri ambiti gli studenti che accettano un DDR senza borsa lo fanno perché sanno che il loro prof. gli cercherà un assegno di finanziamento a volte anche superiore alla borsa di studio. A quanti di voi è successa la stessa cosa? Quelli di voi che hanno provato l'esame di DDR in vaire città hanno incontrato criteri uniformi di valutazione? Personalmente ho provato a Pisa, Roma e Napoli. Tre sistemi diversi dei quali uno molto oscuro, Pisa. Quanti studenti fuori sede possono permettersi di pagare trasferte e pernottamenti in varie città nel tentativo di ottenere un DDR? Quindi secondo me i problemi riguardano: 1) La valutazione all'accesso e le possibilità di accedere uguali per tutti 2) Il finanziamento 3) L'organizzazione del percorso formativo interno
Tutto o parte di questo ragionamento si può trasporre alla Scuola di Specializzazione. Ma in primis, con un dottorato ben strutturato e moderno, a che serve la scuola? Mi è sempre stato detto che la scuola forma operatori dei beni culturali... bene! Allora che sia un'alta scuola di formazione, non UN esame! Anche questo secondo me è frutto del limbo in cui viviamo come archeologi. Non esiste la figura professionale e quindi non esistono nemmeno i suoi sottotipi o specializzazioni. In un sistema sano e intelligente, il DDR porterebbe ad occupare il ruolo di ricercatore. Nel suo iter si entra a contatto con realtà estere, ci si specializza su alcuni argomenti e strumenti della ricerca. Lo sbocco più immediato è quello del ricercatore o quello della carriera accademica. In cui si è pagati bene, degnamente. Se la scuola attuale diventa un'alta scuola di formazione in cui si preparano operatori dei beni culturali allora lo sbocco o gli sbocchi saranno altri. Istituzioni (Ministero, Sovrintendenza, Musei), consulenze (per privati e non), archeologi da campo professionisti, restauratori, guide ecc. Si creerebbero due livelli formativi superiori che però riuscirebbero a vivere solo se il sistema legislativo del settore archeologico e dei beni culturali venisse rinnovato.
Confrontiamoci sulle idee
Fabrizio
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