| Per chi volesse sapere come è andata, pubblico (senza autorizzazione e a pena di denuncia...) la mail che uno degli straordinari studenti che ha organizzato le lezioni ha scritto a tutti i partecipanti alla mailing list degli "Archeologi picconano la 133":
"Semplicemente straordinario. Arrivare in piazza del Colosseo verso le 7 di sera con pochi turisti che ti rimbambiscono di flash è un caso più unico che raro. Alzi lo sguardo e percepisci la valle vedi il Colosseo vuoto e rumoroso, l'arco di Costantino, imponente. Ancora non sai cosa ti aspetta. 7:20, un auto blu, senza lampeggiante, cammina piano sui sampietrini, si ferma. ne scende un ragazzo che dopo un "ciao, piacere mi chiamo ...." inizia a montare microfoni, casse, mixer e luci. Che si fa, si canta e si suona? Nulla di tutto questo. E' una lezione di archeologia. Pian piano la scena inizia a prender forma, lo striscione viene attaccato all'inferriata che circonda l'arco di Costantino, le persone iniziano ad arrivare da sole o in piccoli gruppi ma tutte fumando fiato caldo dalle narici. La serata è fredda, finché si è tutti in piedi a chiacchierare si sta bene, ci si diverte. I due prof della serata sono arrivati quasi contemporaneamente, ci chiedono quando si inizia, hanno fretta e voglia di spiegare alla gente, ormai tanta, ciò che hanno alle spalle. Sono emozionati, lo sentiamo da come parlano e da come ci stringono la mano appena arrivati. Probabilmente durante tutta la carriera non si sono mai trovati a tenere una lezione di archeologia sull'arco di Costantino sotto l'arco di Costantino e sotto un cielo nuvoloso che copriva solo le stelle ma non annunciava nessuna pioggia. Si inizia, con un pò di ritardo ma si inizia. Ci si siede a terra, i sampietrini sono freddi ma un pò di vino aiuta a sopportare il freddo. Due ore. Tanto dura la lezione. Si pende dalla labbra dei prof che spiegano questo stupendo monumento incorniciato da questo pezzo di Roma che mette i brividi a tutti quelli che almeno una volta nella vita ci sono passati accanto. Il tempo vola, se non fosse per il freddo che inizia a diventar pungente, nessuno se ne sarebbe reso conto. La serata finisce, forse troppo presto per i gusti di qualcuno, le luci e i microfoni si spengono, fotocamere non fanno più foto, la gente ora è in piedi e parla in piccoli e stretti cerchi per farsi calore, i prof dicono ci "grazie" e noi diciamo "grazie" ai prof. Io cammino tra la gente salutando le tantissime persone che conosco che sono venute. Mi piace guardare le loro facce, sembrano soddisfatte di qualcosa che non riescono a toccare. Siamo tutti infreddoliti, abbiamo fame di camomilla e pan di stelle, vogliamo una doccia calda e un letto comodo dove poter infilarci. Ma ogni scusa è buona per rimanere ancora due minuti. Andiamo a casa, dopo un ultima foto al colosseo. Bartolomeo Merola"
La prossima volta mi piacerebbe vedere tutti gli iscritti del forum, almeno i romani e laziali, a queste iniziative.
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